Le rime LXVII

Non v'accorgete voi d'un che si smore

E va piangendo, sì si disconforta?

Io prego voi, se non vi siete accorta,

Che lo miriate per lo vostro onore.

E' si va sbigottito, in un colore

Che 'l fa parere una persona morta,

Con tanta pena che ne li occhi porta,

Che di levarli già non ha valore.

E quando alcun pietosamente 'l mira,

Lo cor di pianger tutto li si strugge,

E l'anima sen dol sì che ne stride;

e se non fosse ch'elli allor si fugge

Sì alto chiama voi quand'ei sospira

Ch'altri direbbe: "Or sappiam chi l'ancide".

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