XXI L’Amante

Del molto olor ch’al cor m’entrò basciando
Quel prezioso fior, che tanto aulia,
Contar né dir per me non si poria;
Ma dirò come ‘l mar s’andò turbando
Per MalaBocca, quel ladro normando,
Che se n’avide e svegliò Gelosia
E Castità, che ciascuna dormia;
Per ch’i’ fu’ del giardin rimesso in bando.
E sì vi conterò de la fortezza
Dove Bellacoglienza fu ‘n pregione,
Ch’Amor abatté poi per su’ prodezza;
E come Schifo mi tornò fellone
E lungo tempo mi tenne in distrezza,
E come ritornò a me Ragione.

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