XLIV Ragione

“Quel Socrato dond’i’ ti vo parlando,
Sì fu fontana piena di salute,
Della qual derivò ogne salute,
Po’ ched e’ fu del tutto al me’ comando.
         Né mai Fortuna no’l gì tormentando:
Non pregiò sue levate né cadute;
Suo’ gioie e noie per lui fur ricevute,
Né ma’ su’ viso nonn-andò cambiando.
         E bene e mal mettea in una bilanza
E tutto la facea igual pesare,
Sanza prenderne gioia né pesanza.
         Per Dio, ched e’ ti piaccia riguardare
Al tu’ profitto, e prendim’ad amanza!
Più alto non ti puo’ tu imparentare.

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