Nome dell'autore: admin

CXCIII La Vecchia

“S’i’ fosse stata, per l’anima mia, Ben savia in giovanezza e conoscente, Ch’i’ era allor sì bella e sì piacente Che ‘n ogne parte novelle ne gia, I’ sarè’ troppo ricca, in fede mia; Ma i’ sì ‘l dava tutto a quel dolente, Ch’a ben far non fu anche intendente, Ma tutto dispendea in ribalderia. […]

CXCIII La Vecchia Read More »

CXCII La Vecchia

“Al ben guardar fallì’, lassa dolente, Ché·cciò ch’all’un togliea, a l’altro donava: Come ‘l danaio venia, così n’andava; Non facea forza d’aver rimanente. I’ era di ciascun molto prendente, E tutto quanto a un ribaldo il dava, Che puttana comune mi chiamava E mi battea la schiena ben sovente. Questi era que’ che più mi

CXCII La Vecchia Read More »

CXCI La Vecchia

“Ma ciascun uon ch’avesse in sé ragione O che del mondo ben savio sarebbe, Ma’ don’ di femina non prenderebbe, Ché non son che·llacci di tradigione: Ché quella che facesse donagione, Contra la sua natura peccherebbe, E ‘n gran follia ciascun gliele porrebbe, Sed ella no’l facesse a falligione. Perciò ciascuna pensi, quando dona, Che

CXCI La Vecchia Read More »

CXC La Vecchia

“Ancor non dé aver femina credenza Che nessun uon malia farle potesse, Néd ella ancor altrui, s’ella volesse Ch’altri l’amasse contra sua voglienza. Medea, in cui fu tanta sapienza, Non potte far che Gesono tenesse Per arte nulla ch’ella gli facesse, Sì che ‘nver’ lei tornasse la sua ‘ntenza. Sì non dea nessun don, che

CXC La Vecchia Read More »

CLXXXIX La Vecchia

“Se quel geloso la tien sì fermata Ch’ella non poss’andar là ov’ella vuole, Sì gli faccia intendente che·ssi duole D’una sua gotta, che d’averl’è usata: Per ch’e’ convien ch’ella sia stufata, Ché colla stufa guerir se ne suole; Po’ bullirà ramerin e viuole E camamilla e salvia, e fie bagnata. E ‘l geloso dirà: “Va

CLXXXIX La Vecchia Read More »

CLXXXVII La Vecchia

“Quand’a quel lavorio messi saranno, Ben saggiamente deggian operare, E l’un atender e l’altro studiare, Secondo ch’egli allor si sentiranno; Né sì non dé parer lor già affanno Di voler ben a modo mantacare, Ch’amendue insieme deggian afinare Lor dilettanza; e dimorasse un anno! E se·lla donna non v’à disianza, Sì ‘nfinga in tutte guise

CLXXXVII La Vecchia Read More »

CLXXXVI La Vecchia

“Ne·letto su’ si metta in braccio in braccio Co·llui insiem’e faccian lor diporto; Ma dica tuttor: “Lassa, crudel torto E` questo che ‘nverso il mi’ sire faccio”. E nella gioia ch’à, gli metta impaccio, Sì ch’egli abbia paura e disconforto: Dicer li dee ch’e’ sarebbe morto, Sanz’averne rispetto, molt’avaccio, Se·ll’uon sapesse ch’e’ fosse co·llei: “Ed

CLXXXVI La Vecchia Read More »

CLXXXV La Vecchia

“S’avessi messo termine a un’ora A due, ch’avresti fatto gran follia, E l’un conteco in camera sia, E l’altro viene apresso san’ dimora, Al di dietro dirai ch’egli è ancora El signor tuo lassù; ch’e’ non poria Far dimoranza, ma tost’una fia: “Il fante o voi, tornate a poca d’ora”. E poi sì ‘l butti

CLXXXV La Vecchia Read More »

L’Inferno di Dante secondo Corrado d’Elia

Debutta dall’11 al 23 giugno presso la Sala Cavallerizza del Teatro Litta dello spettacolo Dante, Inferno, nell’interpretazione appassionata di Corrado d’Elia. Ci accostiamo alla Commedia di Dante con la consapevolezza che non si tratti di un viaggio immaginario, ma del viaggio della nostra stessa vita. Il nostro stesso viaggio. Un autentico cammino dentro di noi.

L’Inferno di Dante secondo Corrado d’Elia Read More »

Torna in alto