CXXII Falsembiante

“Ancor sì m’intrametto in far mogliazzo,
Altr’or fo paci, altr’or sì son sensale;
Manovaldo mi fo, ma quel cotale
Che mi vi mette, l’abbiate per pazzo,
Ché de’ suo’ beni i’ fo torre e palazzo,
O ver be’ dormitori o belle sale,
Sì che, s’egli à figliuol, poco gli vale
I ben’ del padre, sì ‘l te ne rispazzo.
E se voi aveste nulla cosa a fare
Intorno di colui con ch’i’ riparo,
Diràllami, faròlla capitare;
Ma non convien mostrar ch’e’ vi si’ amaro
A largamente sapermi donare,
Ché ‘l mi’ servigio i’ ‘l vendo molto caro.

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