“Se quel geloso la tien sì fermata
Ch’ella non poss’andar là ov’ella vuole,
Sì gli faccia intendente che·ssi duole
D’una sua gotta, che d’averl’è usata:
Per ch’e’ convien ch’ella sia stufata,
Ché colla stufa guerir se ne suole;
Po’ bullirà ramerin e viuole
E camamilla e salvia, e fie bagnata.
E ‘l geloso dirà: “Va arditamente,
E mena teco buona compagnia”;
Ma molto ne fia nel su’ cuor dolente,
Ma vede ch’e’ desdir no·gliel poria.
Quella mena conseco alcuna gente,
La qual sapranno ben sua malatia.
CLXXXIX La Vecchia
Luglio 22, 2017 Da Lascia un commento
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