LXXXV Lo Dio d’Amore

Amor rispuose: “A me sì piace assai
Che l’oste avete bene istabulita;
Ma·ttu, Ricchezza, ch’or mi se’ fallita,
Sed i’ potrò, tutte ne penterai.
S’uomini ricchi i’ posso tener mai,
Non poss’io già star un giorno in vita,
S’avanti che da me facciar partita
Non recherò a poco il loro assai.
Uomini pover’ fatt’ànno lor sire
Di me, e ciaschedun m’à dato il core:
Per ch’a tal don mi deggio ben sofrire.
Se di ricchezza sì come d’amore
I’ fosse dio, non possa io ben sentire
Sed i’ no·gli mettesse in gran riccore”.

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