XVII Venùs

Venusso, ch’è socorso degli amanti,
Venn’a Bellacoglienza col brandone,
E sì·recava a guisa di penone
Per avampar chiunque l’è davanti.
A voler racontar de’ suo’ sembianti
E de la sua tranobile fazzone,
Sarebbe assai vie più lungo sermone
Ch’a sermonar la vita a tutti i santi.
Quando Bellacoglienza sentì ‘l caldo
Di quel brandon che così l’avampava,
Sì tosto fu ‘l su’ cuor col mio saldo;
E Venusso, ch’a·cciò la confortava,
Si trasse verso lei col viso baldo,
Dicendo che ve·me troppo fallava.

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