Le rime LVI

Tre pensier' aggio, onde mi vien pensare,

E liovvi incluso tutto il mio sapere;

E ciaschedun per sé mi dà penare,

Comunemente fannomi morere.

L'uno m'afferma pur ch'io deggia amare

La bella a cui donato aggio 'l volere;

Ed io 'l consento, e noi voglio oblïare,

Ché non potria senz'ello gioia avere.

Ne gli altri due non so prender fidanza:

L'un meco ardisce e fammi coraggioso

Ched io d'amor richieda la mi' amanza;

l'altro mantiene il cherir temoroso.

Ond'io ti priego, Chiaro, per tua orranza,

Che mi consigli del men dubitoso.

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