Nulla mi parve mai più crudel cosa
Di lei per cui servir la vita lago,
Ché 'l suo desio nel congelato lago,
Ed in foco d'amore il mio si posa.
Di così dispietata e disdegnosa
La gran bellezza di veder m'appago;
E tanto son del mio tormento vago
Ch'altro piacere a li occhi miei non osa.
Né quella ch'a veder lo sol si gira
E 'l non mutato amor mutata serba,
Ebbe quant'io già mai fortuna acerba.
Dunque, Giannin, quando questa superba
Convegno amar fin che la vita spira,
Alquanto per pietà con me sospira.
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