Le rime V

Se Lippo amico se' tu che mi leggi,

Davanti che proveggi

A le parole che dir ti prometto,

Da parte di colui che mi t'ha scritto

In tua balia mi metto

E recoti salute quali eleggi.

Per tuo onor audir prego mi deggi

E con l'udir richeggi

Ad ascoltar la mente e lo 'ntelletto:

Io che m'appello umile sonetto,

Davanti al tuo cospetto

Vegno, perché al non caler non feggi.

Lo qual ti guido esta pulcella nuda,

Che ven di dietro a me sì vergognosa

Ch'a torto gir non osa,

Perch'ella non ha vesta in che si chiuda;

E priego il gentil cor che 'n te riposa

Che la rivesta e tegnala per druda,

Sì che sia conosciuda

E possa andar là ‘vunque è disïosa.

Speak Your Mind

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.