È un sonetto di accompagnamento per un'altra lirica dantesca (indicata qui con il termine "pulzelletta" al v. 1. Non si sa con certezza chi sia messer Brunetto: si esclude con relativa certezza che possa essere Brunetto Latini, forse un certo Betto Brunelleschi o altro membro della stessa famiglia.
Messer Brunetto, questa pulzelletta
Con esso voi si ven la pasqua a fare:
Non intendete pasqua di mangiare,
Ch'ella non mangia, anzi vuol esser letta.
La sua sentenzia non richiede fretta
Né luogo di romor né da giullare;
Anzi si vuol più volte lusingare
Prima che 'n intelletto altrui si metta.
Se voi non la intendete in questa guisa,
In vostra gente ha molti frati Alberti
Da intender ciò ch'è posto loro in mano.
Con lor vi restringete sanza risa;
E se li altri de' dubbî non son certi,
Ricorrete a la fine a messer Giano.
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