Le rime XVII

Si pensa a Meo de' Tolomei da Siena, di cui si

possiedono violente invettive contro la madre e il

fratello; anche Cino da Pistoia gli ha indirizzato

un sonetto

Sonetto, se Meuccio t'è mostrato,

Così tosto 'l saluta come 'l vedi,

E va' correndo e gittaliti a' piedi,

Sì che tu paie bene accostumato.

E quando se' con lui un poco stato,

Anche 'l risalutrai, non ti ricredi;

E poscia a l'ambasciata tua procedi,

Ma fa' che 'l tragghe prima da un lato;

E di': «Meuccio, que' che t'ama assai

De le sue gioie più care ti manda,

Per accontarsi al tu' coraggio bono».

Ma fa' che prenda per lo primo dono

Questi tuo' frati, e a lor sì comanda

Che stean con lui e qua non tornin mai.

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