Si pensa a Meo de' Tolomei da Siena, di cui si
possiedono violente invettive contro la madre e il
fratello; anche Cino da Pistoia gli ha indirizzato
un sonetto
Sonetto, se Meuccio t'è mostrato,
Così tosto 'l saluta come 'l vedi,
E va' correndo e gittaliti a' piedi,
Sì che tu paie bene accostumato.
E quando se' con lui un poco stato,
Anche 'l risalutrai, non ti ricredi;
E poscia a l'ambasciata tua procedi,
Ma fa' che 'l tragghe prima da un lato;
E di': «Meuccio, que' che t'ama assai
De le sue gioie più care ti manda,
Per accontarsi al tu' coraggio bono».
Ma fa' che prenda per lo primo dono
Questi tuo' frati, e a lor sì comanda
Che stean con lui e qua non tornin mai.
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