Parole mie che per lo mondo siete,
Voi che nasceste poi ch'io cominciai
A dir per quella donna in cui errai:
«Voi che 'ntendendo il terzo ciel movete»,
Andatevene a lei, che la sapete,
Chiamando sì ch'ell'oda i vostri guai;
Ditele: «Noi siam vostre, ed unquemai
Più che noi siamo non ci vederete».
Con lei non state, ché non v'è Amore,
Ma gite a torno in abito dolente
A guisa de le vostre antiche sore.
Quando trovate donna di valore,
Gittatelevi a' piedi umilemente,
Dicendo: «A voi dovem noi fare onore».
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