Le rime XXXVI

Sonetto ancora sulla crudeltà della «pargoletta»: Dante, che aspetta la morte per la durezza della donna, è ormai un esempio per gli altri che non si arrischino a guardare la «pargoletta» negli occhi per preservare la propria salute.

Chi guarderà già mai sanza paura

Ne li occhi d'esta bella pargoletta,

Che m'hanno concio sì che non s'aspetta

Per me se non la morte, che m'è dura?

Vedete quanto è forte mia ventura,

Che fu tra l'altre la mia vita eletta

Per dare essemplo altrui ch'uom non si metta

In rischio di mirar la sua figura.

Destinata mi fu questa finita,

Da ch'un uom convenia esser disfatto,

Perch'altri fosse di pericol tratto;

E però, lasso, fu'io così ratto

In trarre a me 'l contrario de la vita

Come vertù di stella margherita.

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