VII L’Amante

Molto vilmente mi buttò di fora
Lo Schifo, crudo, fello e oltraggioso,
Sì che del fior non cred’esser gioioso,
Se Pietate e Franchezza no·ll’acora;
Ma prima, credo, converrà ch’eo mora,
Perché ‘l me’ cor istà tanto doglioso
Di quel villan, che stava là nascoso,
Di cu’ no·mmi prendea guardia quell’ora.
Or m’à messo in pensero e in dottanza
Di ciò ched i’ credea aver per certano,
Sì ch’or me ne par essere in bilanza.
E tutto ciò m’à fatto quello strano;
Ma di lui mi richiamo a Pietanza,
Che venga a·llui collo spunton i·mmano.

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