XLI Ragione

“Del dilettar noi, vo’ chiti tua parte”,
Disse Ragion, “né che sie sanz’amanza,
Ma vo’ che prendi me per tua ‘ntendanza:
Che’ttu non troverai i·nulla parte
         Di me più bella (e n’aggie mille carte),
Né che·tti doni più di dilettanza.
Degna sarei d’esser reina in Franza;
Sì fa’ follia, s’ tu mi getti a parte:
         Ch’i’ ti farò più ricco che Ricchezza,
Sanza pregiar mai rota di Fortuna,
Ch’ella ti possa mettere in distrezza.
         Se be·mi guardi, i·me nonn-à nessuna
Fazzon che non sia fior d’ogne bellezza:
Più chiara son che nonn-è sol né luna”.

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