XLVIII L’Amante

Non ti maravigliar s’i’ non son grasso,
Amico, né vermiglio com’i’ soglio,
Ch’ogne contrario è presto a ciò ch’i’ voglio,
Così Fortuna m’à condotto al basso.
Ira e pensier m’ànno sì vinto e lasso
Ch’e’ non è maraviglia s’i’ mi doglio,
Chéd i’ sì vo a fedir a tale iscoglio,
S’Amor non ci provede, ch’i’ son casso.
E ciò m’à MalaBocca procacciato,
Che svegliò Castitate e Gelosia
Sì tosto com’i’ ebbi il fior basciato.
Allor foss’egli stato i·Normandia,
Nel su’ paese ove fu strangolato,
Ché sì gli piacque dir ribalderia!”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.

Torna in alto