XX L’Amante e Bellacoglienza

Udendo quella nobile novella
Che que’ genti messaggi m’aportaro,
Sì fortemente il cuor mi confortaro
Che di gioia perdé’ quasi la favella.
Nel giardin me n’andà’ tutto ‘n gonella,
Sanz’armadura, com’e’ comandaro,
E sì trovai quella col viso chiaro,
Bellacoglienza; tosto a·ssé m’apella,
E disse: “Vien avanti e bascia ‘l fiore;
Ma guarda di far cosa che mi spiaccia,
Ché·ttu ne perderesti ogne mio amore”.
Sì ch’i’ alor feci croce de le braccia,
E sì ‘l basciai con molto gran tremore,
Sì forte ridottava suo minaccia.

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