XXVI Lo Schifo

Lo Schifo, quando udìo quel romore,
Conobbe ben ched egli avea mispreso,
Sì disse: “Il diavol ben m’avea sorpreso,
Quand’io a nessun uon mostrav’amore.
         Ma s’i’, colui che venne per lo fiore,
I’ ‘l posso nel giardin tener mai preso,
I’ sia uguanno per la gola impeso
Sed i’ no’l fo morir a gran dolore”.
         Allor ricigna il viso e gli occhi torna,
E troppo contra me tornò diverso:
Del fior guardar fortemente s’atorna.
         Ahi lasso, ch’or mi fu cambiato il verso!
In poca d’or sì ‘l fatto mi bistorna
Che d’abate tornai men ch’a converso.

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